(Esortazione del Correttore don Abis, dopo alcuni anni di vita della Misericordia) II fuoco del primo anno non fu "fuoco di paglia" ma "fuoco di ceppo" che riscalda e fa luce. Il fuoco della Misericordia di Dio riscalda e illumina l'universo. Il fuoco della nostra Misericordia riscalda la nostra comunità di Sinnai e un po' anche quelle di Settimo e di Mara. Decine e decine di volontari, dovrei dire di confratelli, donano il proprio tempo, la propria capacità e il loro servizio per tutti coloro che hanno bisogno. La Misericordia è diventata "una risposta" certa, "su cui si può contare", per tutti, ma soprattutto per chi altrimenti non saprebbe a chi rivolgersi. Ormai sono migliaia gli interventi portati a termine in questi anni.
Provate solo a pensare se dovesse venire a mancare, e magari mancassero anche le altre associazioni di pronto soccorso!
Ma perché solo decine e decine di volontari? perché non centinaia o migliaia, perché non tutti volontari? Capita qualche volta di incontrare delle persone che manifestano pretese o critiche.... ma tu che pretendi o critichi; tu, cosa dai o fai per gli altri? Sei capace di dare, gratuitamente, una mano dove c'è il bisogno?
Il tronco dell'albero della Misericordia è diventato robusto e le sue radici si sono estese: auguro alla nostra Misericordia di sviluppare sempre di più i suoi rami perché siano capaci di portare frutti abbondanti e buoni e di soddisfare la fame di opere di amore che è diffusa nella nostra società. La strada è: - accoglienza e competenza nello svolgere il proprio servizio; - formazione evangelica allo spirito di fede e di amore perché la gente possa dire: "I confratelli hanno veramente uno stile di vera misericordia".
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