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"I o C r e d o"
Scrivere, lungo il corso di tutto l’Anno della Fede, delle lettere indirizzate alle famiglie della Parrocchia di Sant’Isidoro, invitandole alla riflessione, prendendo spunto dagli articoli del "Simbolo della Fede" e indirizzando, con una catechesi appropriata, la riscoperta di questo incommensurabile dono, quale vero e indispensabile mezzo per incontrare il Signore e dare senso alla vita e all’incontro tra le persone come fratelli in Cristo, è stato l’intento di don Walter Onano con quello che è ora diventato un nuovo libro, il quinto, intitolato “Io credo!”.
“Il titolo – spiega don Elenio Abis, nella prefazione - che Don Walter ha voluto dare alla raccolta, riassume tutto il cammino di vita del credente. In questa affermazione - decisione è presente tutta la persona che non viene interpellata da un’idea ma da una chiamata che sfocia in una relazione. “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una persona” (Deus Caritas est 1). I diversi canoni del Credo che ogni mese hanno accompagnato l’itinerario dell’Anno della Fede aiutano a vivere in pienezza l’incontro - scontro con Colui che è verità. Lasciamoci mettere in crisi e accettiamo la carica di novità che il Magistero della Chiesa e la parola dei Pastori possiede”.
“Lo scopo di quest’anno di grazia – dice don Onano - è stato proprio quello di aiutare i miei parrocchiani, ad accostarci tutti insieme con un nuovo slancio a quelli che sono i Misteri del nostro essere credenti e appartenenti alla Chiesa Cattolica”.
“Molti – aggiunge il parroco di Sant’Isidoro - non credono più, altri hanno affievolito la loro fede; ciò dipende dal fatto che ci siamo tutti allontanati dalla Verità, dalla Via e dalla Vita: che è Gesù”.
“Il testo “Io credo” – conclude don Abis - è sicuramente l’occasione per fermarsi e nel silenzio sentirsi interpellati sul proprio “essere” per accogliere un invito alla dinamicità, perché la vita del credente è una vita atletica e il desiderio di vincere impegna tutta la persona. Solamente con Colui che è il protagonista è sicura la riuscita di una comunità perché chi crede, cammina e chi cammina … non è mai solo!”.
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