Carissimi don Abis, don Valter e amici di Sinnai,
questo periodo trascorso a Sinnai è stato un tempo di grazia e lodo il Signore per ogni dono, per ogni incontro che ha permesso di crescere nell’amicizia e
nella fraternità verso i fratelli più poveri della Costa d’Avorio.
Sono grata a Dio per la settimana missionaria vissuta insieme in preparazione alla Consacrazione definitiva. Ringrazio don Abis che è
stato molto paterno nei miei confronti e verso la Comunità. La gente è stata accogliente, calorosa, interessata e desiderosa di condividere per sostenere la
missione di Yopougon.
Domenica 21 marzo la chiesa di Santa Barbara si è riempita di parenti, amici e parrocchiani per pregare e per
accompagnarmi in questo passo così importante della mia vita. Personalmente ero un po’ emozionata ma ho vissuto ogni momento con profondità e, durante
l'invocazione dello Spirito Santo, mi sono sentita amata e confermata da Dio.
Desidero che la mia vita sia un canto
di lode per la fedeltà e la misericordia di Dio nella mia storia e nella consacrazione per i
fratelli più poveri operando con i fratelli e sorelle della mia Comunità.
Durante questo tempo ho dialogato con tante persone e percepito preoccupazione e sofferenza a causa di separazioni, malattie e divisioni
nelle famiglie.
In questa domenica dedicata alla Misericordia di Dio desidero pregare in modo particolare per tutte queste situazioni e le affido al Signore,
affinché possa dare a ciascuno la forza di affrontare ogni momento scegliendo come soluzione il perdono. Solo così saremo dei veri testimoni del Cristo Risorto.
Accanto a tutto questo ho incontrato a Sinnai anche tante persone con una grande fede e persone coraggiose, pronte ad affrontare ogni
croce che il Signore permette.
Esse sono state per me una grande testimonianza di vita cristiana.
A questo proposito volevo condividere con voi l’esperienza di Philippe:
"E’ un giovane militare del Nord della Costa d’Avorio, ha sempre aiutato economicamente Abdullai, un ragazo bisognoso. Nel momento in cui
le forze di opposizione
al governo hanno cominciato a rastrellare i militari per ucciderli e così indebolire il governo ufficiale, Abdullai, tradendo il suo benefattore,
ha indicato agli oppositori la casa di Philippe. Questi è stato subito assaltato e ferito con due proiettili. Credendolo morto, gli attentatori se ne sono andati,
ma lui è sopravvissuto. Con tutta la sua famiglia, dopo essersi sommariamente curato, è scappato ad Abidjan.
Durante la convalescenza il giovane militare sperava di guarire quanto prima per potersi vendicare. Proprio in quel periodo, però, la forza dell’amore e la potenza della
Misericordia di Gesù hanno cominciato a lavorare dentro di lui. Mentre dialogava con uno di noi missionari, ha manifestato la rabbia e l’odio che sentiva verso il suo nemico.
Gli abbiamo proposto di pregare e da quel momento l’amore di Dio ha cominciato ad attenuare il suo rancore. A questo primo incontro ne sono seguiti altri in cui pian piano
Philippe si è aperto alla possibilità di cambiare atteggiamento. Finché un giorno è riuscito a pronunciare quella parola tanto breve, ma anche tanto difficile
da articolare senza l’intervento della grazia di Dio: “Io perdono”.
Cristo Misericordioso ha cambiato il cuore di Philippe e lui ha ritrovato la pace e la speranza."
Desidero esprimervi la mia gratitudine per ciò che avete donato per la missione di Yopougon. Grazie perché il vostro affetto si è reso concreto
e carico di speranza per un mondo più giusto dove ogni uomo possa riacquistare la sua dignità. Ogni vostro contributo servirà per i centri medici
e la scuola di alfabetizzazione, permettendo così a tanti fratelli di