In antichità la cerimonia pasquale iniziava il sabato mattina. Si procedeva all’accensione e benedizione
del cero pasquale; seguivano i canti delle litanie dei santi, la benedizione dell’acqua battesimale e la Messa.
Al suono delle campane che davano il segno della Risurrezione, le donne, con sarmenti, picchiavano le porte delle case,
toccavano i figli e dicevano commosse: "A Gloria, a Gloria!!".
La domenica, giorno di Pasqua, verso le 10, si ripetevano le processioni de "s’incontru" (dell’Incontro).
Il Cristo Risorto partiva dall’oratorio della
Trinità formando una lunghissima fila di bambini, vestiti da angioletti, e accompagnato da soli uomini.
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La Vergine, con San Giovanni e Maria Maddalena, rappresentati da una ragazza e da un ragazzo, partivano
dall’oratorio del Rosario accompagnati da sole donne.
Le statue si incontravano nella Piazza e dopo ripetuti e regolari inchini, entravano insieme in chiesa,
dove veniva celebrata la messa solenne.
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Dagli anni cinquanta del secolo scorso, per tutta la vigilia non si celebra alcuna liturgia fino alla solenne veglia
pasquale, definita da sant’Agostino: "la madre di tutte le veglie". Il rito comincia con la benedizione del fuoco e del
cero pasquale e segue, quindi, l’annuncio della Pasqua. Nella domenica l’appuntamento più atteso è la processione de
"S’Incontru" e la Messa solenne di Risurrezione, momento molto sentito e seguito con estremo raccoglimento da numerose
famiglie.
Quest'anno, a causa della gravissima emergenza sanitaria per l'epidemia di coronavirus, i Riti della Pasqua si svolgeranno senza la presenza fisica dei fedeli e solamente in diretta streaming.
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